Il sogno (Rosa)

"Il sogno (Rosa)" da Zebra Skin di James Roy Blair Anderson

 

È cresciuta in Europa, in Riviera

dove le ragazze in prendisole si radunavano per la città.

Non ho mai dimenticato la prima volta che la vidi

con gli occhiali da sole rosa,

stupenda sotto il sole d’estate e gli occhi incorniciati;

il fascino di un viso perfetto sotto al velo da sposa.

Camicetta bianca, capelli biondi,

lenti rosa, montatura nera,

lenti fumé, montatura tigrata,

gonna nera, gambe nude.

Stringeva sigarette tra gli anelli di diamanti,

attraversava le notti su una Ford Capri bianca,

mentre diceva “Tesoro, dimmi che non mi lascerai mai.

Se tu sei la mia gazza, io sarò la tua monetina d'oro.

Possiamo andare dove ci pare, ovunque, ovunque liberi.”

S’infila gli occhiali da sole e vede il mondo che immagina;

qualche spiaggia esotica, con l’acqua azzurra azzurra e la sabbia bianca,

o quella città di amanti, artisti e persone che contavano

nel cinema.

Accendendo sigarette rollate su divani di velluto,

sbattendo anfore di vino vicino alle statue di bronzo,

soffiando via carte da gioco dai colli di bottiglia.

Le ceramiche italiane ci osservavano appese ai muri.

La storia non ha mai saputo che stavamo arrivando.

Respirando sapori di vecchie credenze di Malt Whiskey. 

“Apri quelle portiere ad ala di gabbiano, piccola,

non mi hai mai detto che ti mancavo,”

ci siamo solo noi due e il sole, il patrono splendente della città.

Ho detto “Ti va di andare all’opera?”

alla sera avremmo ondeggiato

per i bar a sentir cantare,

tu fai e io sto,

ho uno di quei tuoi rantoli che mi attraversa ancora.

Piccola, tu sei stata una persona importante sotto ogni aspetto.

Avevi quella voce che avrebbe fatto diventare estate la primavera

e mettevi insieme parole che io non avrei mai pensato potessero comporre versi.

Ti ricordi quando ci baciammo nella piscina, quell’estate?

Con le luci del giardino che ci danzavano intorno, nell’acqua?

L’intimità nella tua stanza non è mai stata così bella

quanto ci avevano suggerito le aspettative.

L’amore non ci ha mai raggiunti.

“Togliti gli occhiali, tesoro,

resta qui questa notte.”

I baci nella tua stanza erano la cosa più dolce che si poteva trovare sotto la Luna.

Quella vena argentata, lapislazzuli, arrivando dalla finestra

era l’unico lenzuolo a coprirci.

L’alba del lampadario.

Santo dio, piccola.

Nuotavi in cerchio nella piscina

come se vivessi libera.

Come un bambino nasconde un sorriso dietro a un fiore.

E poi, sperando di essere vista,

lasciavi di tanto in tanto che i tuoi occhi si rivelassero,

fantasticavi attraverso i tuoi occhiali rosa.