Lucia è un’insegnante di yoga che accompagna persone di tutte le età nel loro percorso verso la scoperta di sé e del proprio corpo, come culla e principale strumento di realizzazione e felicità. Il contesto di campagna piccolo e semplice in cui è cresciuta le ha insegnato presto l’importanza dell’ascolto e della presenza, del valore delle piccole cose essenziali. Fin da bambina cerca nel movimento e nella musica un modo non tanto di esprimersi ma di ritrovarsi, di andare a ritmo con l’universo, sentendosi parte di un tutto. Frequenta il conservatorio e studia canto, andando a comporre un percorso di ricerca sfaccettato ed eterogeneo, seguendo la sua passione per le lingue straniere, l’architettura, la fotografia e il cinema. Ogni disciplina, in fondo, può essere un diverso allenamento all’attenzione.
Il suo incontro con lo yoga avviene a Berlino, dopo essere stata costretta a interrompere l’atletica a causa di un infortunio. Quel passaggio forzato dall’agonismo alla pratica consapevole diventa una vera e propria soglia: in cui imparare che il corpo non è solo prestazione od oggetto, ma spazio interiore, silenzio, respiro. Negli anni approfondisce la sua formazione con un percorso triennale e diversi corsi di specializzazione, fino a diventare insegnante. Nel 2017 diventa socia fondatrice di Deha, un luogo che integra yoga, ayurveda, osteopatia, Pilates, meditazione e sound healing, con una visione olistica del benessere psicofisico.
Le radici della sua pratica affondano in primis nell’hatha yoga, per poi germogliare in discipline più attivanti come l’Ashtanga e l’Hatha Raja, o fluide e immaginifiche come il vinyasa, ma sempre nel rispetto della diversità dei corpi e degli allineamenti, grazie a solide basi di anatomia e movimento funzionale. Dal corpo, nel tempo, Lucia si è iniziata a dedicare sempre di più alla mente e alle emozioni, con pratiche di Yoga Nidra, meditazione, chanting e sound healing, così come alla creazione di japamala.
Il suo percorso creativo – dalla scrittura alla musica, dalla fotografia alla danza – alimenta e completa la sua ricerca sul corpo come organo di conoscenza. L’equilibrio corpo-mente secondo lei non può essere considerato come un lusso individuale di pochi, ma una necessità collettiva per immaginare un mondo più felice, giusto e attento. Un modo per attraversare il mondo con presenza e leggerezza, per trasformare l’esperienza quotidiana in un atto di ascolto e di cura reciproca.