Chi mi conosce da più tempo sa che ormai mi sono avvicinata allo yoga da una decina d’anni. Ma che la mia guarigione va avanti da molto prima. Prima c’è stato un periodo in cui la guarigione, il cammino, era solo una ricerca. Poi, una decina di anni fa, la guarigione si è attivata. Chi mi conosce potrebbe rimanere sorpreso dal sentirmi dire certe cose o utilizzare questo tipo di linguaggio. Perché posso essere, a volte mi impongo di essere o continuo ad apparire molto severa, precisa, metodica, scientifica e razionale. Ho imparato con l’esperienza, e col tempo, che questi due aspetti non si annullano. Mi sono interrogata più volte, non mi sono affidata, non mi sono fidata, sono stata tradita, sono stata delusa, sono stata illusa, eppure ora dopo ora l’ascolto si è affinato. L’ascolto di cui parlo non è semplicemente l’udito è il sesto senso. Per me non è l’intuizione. Quella è un’altra cosa, e può essere mendace. L’ascolto è certo. E più diventa raffinato più ti permette di sentire. Ovviamente sono a poco più che all’inizio. Dopo il sentire c’è il vedere di cui parlava Don Juan a Castaneda, immagino. Il mio ascoltare è nato dalla musica e dal movimento. Quando da bambina alla fine delle classi di danza classica ci davano qualche minuto per improvvisare. Dalla musica invece ho imparato ad ascoltare quello che è tra le note e non è scritto. Ringrazio i miei genitori che mi hanno permesso di percorrere queste strade che mi hanno fornito strumenti preziosi con cui intraprendere il mio viaggio. Sono sicura che ogni bambino senta pura la chiamata la viaggio. Per questo è tanto importante lasciare liberi i bambini di seguire il loro cammino.
Un’altra premessa. Chi mi conosce sa che posso essere estremamente cinica, sarcastica, tagliente. Con la gravidanza qualcosa è cambiato. Forse grazie al mix ormonale più forte di qualsiasi droga, forse grazie all’acqua, forse grazie all’apertura del corpo, forse grazie a Nora, forse grazie a tutto questo. Non voglio insinuare che possa essere così per ogni donna, ma per me lo è stato. Mi sono riconnessa alla saggezza della mia bambina, alla sua tranquillità, alla sua sicurezza. Mi sono fatta fregare. Cercavo e trovato di tutto. Poi ho setacciato. Poi ho buttato via tutto. Come in quella storia zen in cui alla fine si butta via la scatola vuota. Così sono arrivate le risposte. L’ascolto è rimasto attivo, e senza che me ne accorgessi si è evoluto. E ha sentito.
Questo per dire che, le risposte visibili, le risposte facili, sono sigilli che si aggiungono, diventano nebbia. E questo succede alle formule di qualsiasi religione, alle preghiere ripetute senza aver prima esercitato il vedere. La religione è l’oppio dei popoli. E qualsiasi cosa può diventare religione, dall’astrologia all’astronomia. Per questo è importante restare nella continua interrogazione. L’interrogazione non è dubbio o sospetto o richiesta, è domanda, ascolto. Il ritornare alla fonte, il ripercorrere a ritroso il mistero del reale fino all’intento iniziale, ciò da cui l’azione, ha avuto inizio.
Questo per dire che non so se esista il destino o la predestinazione o il caso, ma so che se si ascolta arrivano dei messaggi e se si vede si scorgono delle relazioni tra le cose, tra noi e le cose, tra noi e il pensiero, tra noi lo spirito le cose le azioni e il pensiero, quelle famose segrete corrispondenze. La psiche non è il male. La mente non è nemica. Va educata, come l’ascolto. Ed è uno strumento meraviglioso e potente. Non credete a chi vi dice di disattivarla. La mente è ricchezza ed è parte del cosmo. La immagino come il sistema delle piante, di cui stiamo iniziando a scorgere il sentimento solo adesso. Tutto ha un’anima.
Detto questo, nella mia ricerca ho trovato la luna, ho trovato guru e counselor e stregone della luna, come quella di Maniac, ho trovato parole che erano fumo negli occhi, ho trovato linguaggio usato per manipolare, per confondere, ho trovato parole pure usate per fini tutt’altro che puri, parole tradite, infangate, calpestate. Di solito erano: verità, amore, fratellanza, sorellanza. Ho trovato manuali scritti per ottenere qualcosa grazie alla luna. Ottenere fortuna, soldi, relazioni. Ridicolo. Ho pensato di essere caduta molto in basso. Ma ho continuato a cercare, sentivo che dovevo capire. Dovevo capire anche le persone, le donne, che finivano in questi circoli viziosi. Dovevo capire perché, cosa avevamo in comune. Dovevo capire se prima di tutta quella cascata di menzogna e truffa e avidità o semplice mancanza di lucidità, di interrogazione, di ascolto, ci fosse effettivamente una verità ineffabile. E la risposta è sì. Ma non si può raggiungere in quei modi. Si può raggiungere solo cercando dentro noi stessi, e usando gli strumenti. L’ascolto, il vedere, insight. La nostra parola, intuizione e l’accezione da smemoranda che ha assunto purtroppo confonde e basta. La natura è un altro strumento.
E poi il tempo, c’è bisogno di tempo. Per andare e tornare, evolvere e regredire, aspettare la rivelazione e riperderla e ritrovarla e continuare. Tutto è il divenire eppure fermo in un punto. Un epicentro.
Credo sia vero che certi luoghi aiutano l’ascolto, ma un ascolto evoluto è in grado di sentire ovunque. Così come uno spirito stabile resta stabile anche in mezzo a una metropoli. In sardegna è più facile. Perché ho attorno il mare che mi isola e mi protegge, ho i totem dei cactus, ho la schiena di Tavolara che mi ricorda la pelle del mondo. Da giorni mi sono arrivati suggerimenti e ieri anche senza guardare il cielo, anche senza chiedere a google o al calendario, io lo sapevo perfettamente che era luna nuova.
E mi dispiace se non ho una risposta razionale, se non ho una spiegazione, ma solo questo fatto, che è una consapevolezza del corpo e delle emozioni, dell’acqua dentro di me.
Minotauromachie (Picasso, 1935), dettaglio di Natalia La Terza