Sfruttare le simbologie della luna nuova in vergine per liberarci, sbloccando ciò che ci impedisce di cambiare
Il corpo della Terra è il nostro corpo. Siamo fatti della sua stessa materia, viviamo grazie a lei.
Viviamo in un pianeta ferito da un’umanità ferita, che non sa più come trovare pace e dove andare a sanarsi. Per questo forse l’unica cosa che ci resta da fare è partire dalla nostra percezione personale (riconoscendola tale), dalla nostra salute, partire dal nostro corpo per iniziare a risanare la nostra mente e da lì risanare il nostro ambiente attraverso le nostre azioni, le nostre abitudini e le nostre parole.
Per stare bene dobbiamo sciogliere tutti quei blocchi che ci impediscono muoverci, agire e pensare liberamente e che creano costanti confini, partizioni, attriti interni ed esterni tra noi e il mondo. Ogni ipocrisia con cui pensiamo di difenderci.
Nel nostro corpo si sono sedimentati tutti i traumi che abbiamo vissuto. Il corpo non dimentica, ha una sua memoria invincibile, è una mappa di tutto ciò che abbiamo attraversato.
Ogni giorno produciamo così tanto inquinamento, non solo attraverso i rifiuti, ma anche attraverso le frizioni con altre persone, il nervosismo, il bisogno di imporci sugli altri o difenderci. Tutta questa è entropia, energia sprecata o usata male che influenza negativamente noi e tutti quelli che ci stanno intorno.
La paura ci sradica, ci fa muovere come se ci trovassimo in una perenne situazione di pericolo, ci suggerisce di essere sempre pronti alla fuga, così i nervi si fanno ipersensibili e scoperti, i muscoli si tendono, il sonno si riduce, il respiro si accorcia, le orecchie si allungano, i denti si stringono, i talloni si alzano: togliamo peso, per diventare più leggeri e veloci, per poter scappare più in fretta. Ma questa condizione, senza tregue, ci porta a molti squilibri, legati proprio a quegli organi che invece hanno bisogno di calma, peso, stabilità.
È quindi importante trovare il proprio modo per sciogliere emozioni e sentimenti che ci portano a una condizione di stallo, come paura, rabbia e risentimento, ormai diffusi in maniera endemica e cronicizzati nel nostro corpo. Un buon modo è quello di liberarci di qualcosa, fare spazio, ripulire, purificare, basta anche solo un piccolo gesto o un proposito da coltivare da questo momento in poi. Possiamo meditare sull’amore, sulla protezione, sulla quiete, sulla sicurezza, immaginando una situazione che ci riporti a quelle condizioni, come magari facevamo da piccoli quando avevamo paura del buio per addormentarci. In questo modo invertiamo questo meccanismo che più che essere tossico ci intossica del nostro contemporaneo, ricontattando una sensazione di profonda cura. Così riattiviamo un flusso virtuoso di emozioni e sensazioni fisiche positive.
Il simbolo della Vergine ci insegna a sentire la Terra vicina a noi, rispettandola con le nostre azioni, smettendo di consumare ciò che non ci serve, sbarazzandoci dei pesi che non sono nostri per affondare in lei e trovare la spinta per crescere con leggerezza, attingendo dalla sua forza, sbocciare. Con amore, cura e compassione per noi stessi e per tutti gli esseri con cui condividiamo in questo momento la vita su questo pianeta.